Afferma Padre Amorth, il capo mondiale degli esorcisti (!), che Emanuela Orlandi fu vittima di un delitto a sfondo sessuale. E a me sembra l'ipotesi più verosimile. Non si capirebbe altrimenti quale arma di ricatto avrebbe potuto costituire nei confronti delle alte gerarchie ecclesiastiche il rapimento della figlia di un modesto dipendente del Vaticano. E se, come sembra ipotizzare Pietro Orlandi il fratello di Emanuela che ostinatamente non rinuncia alla ricerca di "verità e giustizia", le rivendicazioni della Banda della Magliana verso il Vaticano nascevano dalla mancata restituzione degli ingenti capitali fatti affluire, attraverso il Banco Ambrosiano di Calvi, alla 'Santa' Sede per finanziare il movimento polacco di Solidarnosc (tanto caro a Karol Woytila) a cosa serviva coinvolgere una vittima innocente come Emanuela? D'altro canto la cronaca passata e recente ci ha fornito numerosi episodi di membri del clero coinvolti in storie di pedofilia e di torbidi delitti a sfondo sessuale (si pensi al caso di Elisa Claps).
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Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa
nel 1983 a Roma
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Padre Amorth: "Orlandi, fu un delitto a sfondo sessuale"
Il capo degli esorcisti:
"Attirata in una trappola"
GIACOMO GALEAZZI
città del vaticano
«E' un delitto a sfondo sessuale», sostiene il capo
mondiale degli esorcisti, padre Gabriele Amorth. L'anziano sacerdote,
molto stimato da Benedetto XVI, rivela a La Stampa una pista
interna per la scomparsa nel 1983 della cittadina vaticana davanti alla
chiesa di Sant'Apollinare, da poco riferita riservatamente ai familiari
della ragazza.
«Come dichiarato anche da monsignor Simeone Duca,
archivista vaticano, venivano organizzati festini nei quali era
coinvolto come "reclutatore di ragazze" anche un gendarme della Santa
Sede. Ritengo che Emanuela sia finita vittima di quel giro - spiega
padre Amorth - Non ho mai creduto alla pista internazionale, ho motivo
di credere che si sia trattato di un caso di sfruttamento sessuale con
conseguente omicidio poco dopo la scomparsa e occultamento del
cadavere». E ancora: «Nel giro era coinvolto anche personale diplomatico
di un'ambasciata straniera presso la Santa Sede».