domenica 11 settembre 2011

Sesso estremo, bondage, sado-maso: tutto è lecito quando è il frutto di una libera scelta?

La tragedia avvenuta in un garage di Roma ha tutti gli ingredienti (sesso proibito e di gruppo, una delle partecipanti al festino morta ed un'altra in fin di vita, la figura dell'ingegnere esperto nella tecnica erotica giapponese dello "shibari", la vergogna delle famiglie dei protagonisti della vicenda) per suscitare la morbosa curiosità dei lettori e far sì che gli organi di informazione (e ahimè anche questo modestissimo blog non poteva mancare) si avventino come avvoltoi sulla storia.

 

da dagospia.com il resoconto completo della vicenda

1-“SHIBARI”, GODI E MUORI. DOVEVA ESSERE UN GIOCO TORBIDO, SESSO ESTREMO, TI APPENDONO AL SOFFITTO LEGATA COME UN SALAME, I LEGACCI CHE PASSANO PER LA GOLA, LA SENSAZIONE DI MORIRE, LABBRA CHE TI SFIORANO, EMOZIONI FORTI. SESSO ESTREMO - 2- E SICCOME NON BASTAVA, HANNO PURE ORGANIZZATO UNA SESSIONE DOPPIA, CON DUE VITTIME LEGATE TRA LORO IN UNA SORTA DI BILANCIA EROTICA: UNITE UNA ALL’ALTRA DA UN NODO SCORSOIO CHE SIMULAVA L’IMPICCAGIONE, UNA SI DAVA LA SPINTA CON I PIEDI PER ANDARE ALL’INSÙ, L’ALTRA POTEVA METTERE IN PIEDI IN TERRA E RIFIATARE. NEL FRATTEMPO, UNA MEZZA ASFISSIA CHE AUMENTA IL GODIMENTO - 3- E’ FINITA TRAGICAMENTE IN UN GARAGE ROMANO. PAOLA MORTA. FEDERICA IN COMA. SOTER, L’UNICO UOMO, IL “MAESTRO” DI BONDAGE, IN CARCERE ACCUSATO DI OMICIDIO VOLONTARIO


 
1- UCCISA DALLE CORDE USATE PER IL GIOCO EROTICO ORIENTALE
IN COMA L'AMICA. MANETTE ALL'UOMO CHE ERA CON LORO: OMICIDIO VOLONTARIO
Francesco Grignetti per La Stampa

Avevano bevuto tanto, per darsi coraggio. Avevano pure fumato un po' di hashish, per prenderla a ridere. E poi avevano tirato tardi, girando per locali, aspettando il momento giusto per la «grande avventura» della notte. Sì, che avventura. Quello di venerdì notte doveva essere un gioco torbido, sesso estremo, un insieme di corde che ti appendono al soffitto, la sensazione di morire, labbra che ti sfiorano, emozioni forti.
SHIBARI- PAOLASHIBARI- PAOLASHIBARI-MULE'SHIBARI-MULE' Cercavano il sesso all'orientale come avevano visto in tanti libri, film strampalati e cartoni animati, ma niente di più. E' finita tragicamente. Paola morta. Federica in coma. Soter, l'unico uomo, il «maestro» di bondage, in carcere con l'accusa di omicidio volontario.
Di Paola Caputo, 24 anni, leccese trapiantata a Roma per l'università e costretta a turni di call center per sopravvivere, resta una frase di dolore lancinante, sul suo sito personale: «Se non riesci ad uscire dal tunnel, arredalo!». Il suo tunnel era un corpo che non amava.
Chi l'ha conosciuta, la ricorda come una ragazza solare, allegra, dalla risata contagiosa. Lei ci provava sul serio ad arredare il suo tunnel. Che però non aveva luce alla fine, ma il buio di locali dove si pratica il sesso estremo, dove ti legano come un salame e ti appendono al soffitto. Paola da qualche anno frequentava questi strani giri. E ci si trovava bene. Era attratta irresistibilmente dal mondo underground romano dove poi scattava foto bellissime.
ARAKIARAKISHIBARI-GARAGESHIBARI-GARAGE E' in questo girovagare per la notte che Paola ha conosciuto Federica Fantini, 23 anni, qualche scivolone nelle droghe, assidua al Cespp, un centro che si definisce di «psicologia popolare» a Tor Bella Monaca, dove l'avevano aiutata a uscire dalla dipendenza. Sempre al Cespp, peraltro, era di casa Soter Mulè.
E con lui, ingegnere di 42 anni, animo irrequieto che al quadrato lavoro dell'ingegneria meccanica preferiva la musica rock, la fotografia, il mondo virtuale del web, e la pornografia più estrema, Paola e Federica hanno imboccato una strada oscura che le ha portate a parcheggiare in piena notte nel garage sotterraneo di un ufficio dell'Agenzia delle Entrate a via di Settebagni, angolo Raccordo Anulare.
ARAKIARAKI Erano le tre della notte. Soter, Paola e Federica si sono nascosti nelle viscere del palazzo di via Settebagni perché avevano progettato una seduta specialissima di «shibari», parola giapponese intraducibile che sta per «legatura erotica». In teoria, però, i legacci non dovrebbero mai passare per la gola.
ARAKIARAKI Così insegnano nei manuali. Ma a Soter, Paola e Federica la versione normale non bastava. E così, ma la polizia sospetta che non fosse la prima esperienza, i legacci sono passati anche per la gola in modo da semi-strangolare la sottomessa. Una sorta di soffocamento che ricorda molto quello del film «L'impero dei sensi».
E siccome non bastava, hanno pure organizzato una sessione doppia, con due vittime legate tra loro in una sorta di bilancia erotica: unite una all'altra da un nodo scorsoio che simulava l'impiccagione, una si dava la spinta con i piedi per andare all'insù, l'altra poteva mettere in piedi in terra e rifiatare. Nel frattempo, una mezza asfissia che aumenta il godimento.
ARAKIARAKIARAKIARAKI E' a questo punto, attorno alle 4 del mattino, che qualcosa nel «gioco» è andato storto. Una delle due ragazze deve essere rimasta troppo tempo per aria, e non è stata più in grado di tenere il ritmo. E' svenuta perché era mancato per troppo tempo l'ossigeno. Si è afflosciata sulle ginocchia. Ma così facendo, ha tirato a sé troppo la corda, che immancabilmente ha strangolato l'altra.
Paola Caputo è morta mentre la sua amica boccheggiava ai suoi piedi, e intanto l'ingegner Mulè si rendeva conto di avere spinto troppo in avanti le cose, e realizzava per di più di non avere neanche con sé un coltello per interrompere la bilancia. E' corso in macchina, al garage del piano di sopra, ma quando è tornato indietro non c'era più nulla da fare. Ha avuto l'onestà di chiamare i soccorsi.
LADY GAGALADY GAGA
2- A BANGKOK NEL 2009 - LA STESSA TRAGEDIA DI DAVID CARRADINE
La Stampa - La tragedia avvenuta l'altra notte ieri a Roma ricorda quando accaduto all'attore David Carradine, che il 4 giugno 2009 fu trovato morto in un hotel di Bangkok. Le indagini della polizia di Bangkok rivelarono che l'attore rimase vittima di un gioco di autoerotismo con le corde, finito in tragedia.
arakiaraki 3- "KINBAKU", L´INGEGNERE CON L´HOBBY DELLE CORDE "NON VOLEVO FARLE MALE"
Massimo Lugli per La Repubblica

«Lo so che, detto adesso, sembra un´assurdità ma io sono stato sempre attentissimo alle regole di sicurezza. L´ho sempre raccomandato a tutti: nel bondage non bisogna correre rischi... Ho seguito dei corsi di Shibari, non sono uno sprovveduto. Non so come sia potuto succedere, è stato un incidente».
LADY GAGALADY GAGA Non piange ma sembra stravolto. Indossa una maglietta con il simbolo della sua passione, una donna legata e un paio di jeans, ha la barba lunga, gli occhi cerchiati e parla senza farsi pregare in quelle che il lessico giudiziario chiama "spontanee dichiarazioni". Un lungo colloquio con il capo della mobile, Vittorio Rizzi e il funzionario Andrea Di Giannantonio in cui Soter Mulè, alias "Kinbaku", ingegnere elettronico e fondatore di una società di sicurezza informatica e telefonica (la Ceo & Founder), diploma all´Assunzione e laurea a Tor Vergata, appassionato di fotografia erotica e sesso estremo, trova modo di raccontare se stesso.
«Con Paola ero stato qualche volta, l´ultima, mi sembra, un anno fa. Io e F. F., invece, ci conoscevamo da tempo e praticavamo abbastanza spesso lo Shibari - racconta l´uomo prima di andare in carcere - ieri sera (venerdì, ndr) ci siamo incontrati in un pub per un aperitivo con altri appassionati di bondage, abbiamo cenato, poi siamo andati insieme al Circolo degli Artisti, sulla Casilina.
arakiaraki arakiarakiAbbiamo visto un concerto di "The Boys" poi siamo rimasti a lungo e abbiamo bevuto parecchio. Non avevamo programmato di fare sesso, l´idea ci è venuta in macchina. Durante la serata avevamo anche fumato qualche spinello. Abbiamo deciso di andare a Settebagni perché la mia amica lavorava lì e sapeva che si può entrare nel garage». Segue il racconto della tragedia: «Il gioco del breath play doveva durare da una mezz´ora a un´ora ma Paola si è sentita male, è svenuta e F. è rimasta in bilico, obliqua, appesa alla corda.
Ho tentato di soccorrerle, poi mi sono ricordato che F. aveva un coltello nel marsupio, l´ho preso e ho tagliato la corda. Subito dopo ho chiamato l´ambulanza». Gli investigatori hanno anche ricostruito un incidente di qualche anno fa a cui "Kinbaku" aveva assistito assieme ad altri "master" e "mistress": una "slave" chiamata Lilly Libellula precipitò dalle corde che la tenevano appesa. Quella volta, per fortuna, finì bene ma l´esperienza, evidentemente, non è bastata.
4- "ERA DIVENTATA UNA OSSESSIONE. L´ALTRA SERA HA INVITATO ANCHE ME, LE HO DETTO NO"
Maria Elena Vincenzi per Repubblica

«L´avevo pure sentita ieri sera, mi aveva chiesto se volevo andare con lei. Mi aveva detto "dai, vieni, così conosci Soter"». Mezze frasi, tra l´incredulo e lo sconvolto, quelle degli amici di F.F., la ragazza romana di 23 anni ridotta in gravi condizioni per un gioco erotico. Sono arrivati di corsa all´ospedale Sant´Andrea di Roma, dove lei è entrata in codice rosso. Già ieri pomeriggio le condizioni erano migliorate: non è più in pericolo di vita.
Ma ora, a cose fatte e con una ragazza morta («della cui esistenza gli amici nemmeno sapevano»), forse per la prima volta questi giovani si rendono conto che quella passione per il sesso estremo era davvero pericolosa.
LADY GAGALADY GAGA ARAKIARAKI «Era molto nervosa ultimamente, ma non riuscivamo a capire perché. Glissava, diceva che non era niente di cui preoccuparsi. Che era solo un gioco. Però era andata "in fissa" con questa cosa delle corde. Ora aveva questa passione per i garage». Che loro non riuscivano a comprendere e non volevano condividere.
«Pratiche», così le chiamano, di cui la loro amica non parlava volentieri. «Era riservata, sapevamo che qualcosa faceva, ma non ne parlava spesso». Eppure i suoi amici sanno tutto. «Ci andava di frequente, da un po´ di mesi. Si incontrano in un locale tra di loro, gli appassionati di queste cose. A lei piaceva, forse era un modo per evadere, per sfuggire alla realtà. È una ragazza normale, come ce ne sono tante. Studia psicologia, legge libri, ascolta musica. Non avresti mai detto nulla di tutto questo».
LADY GAGALADY GAGA LADY GAGALADY GAGA Sul suo profilo Facebook, immagini di una ragazza sorridente e con gli occhiali, foto dei suoi polsi legati e la copertina del suo libro preferito, "Bondage, la via italiana". Una passione di cui la madre, con cui F. vive alle porte di Roma, aveva sospettato qualcosa, o forse aveva scoperto: «Non voleva, non riusciva ad accettarlo. Crediamo le abbiano detto che ha avuto un incidente».


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