Da Oggi:
Silvio Berlusconi, che fine hanno fatto i capelli?
Berlusconi atterra all'aeroporto di Olbia, esibendo una portentosa calvizie. Tutti i segreti del giallo tricologico
Nel mondo politico se lo chiedono tutti: «Cos’ha in testa Berlusconi?» (BERLUSCONI, MA COSA TI SEI MESSO IN TESTA – FOTO).
Finalmente una risposta c’è. Forse non soddisferà tutti gli
interrogativi. Ma permette di affermare, documentandolo, che Berlusconi
in testa non ha niente. E non è un modo di dire. Con le parole si può
giocare. Con le immagini anche. Ma con le foto di queste pagine,
scattate pochi giorni fa all’aeroporto di Olbia, non si scherza. La
realtà che ci sbattono sotto gli occhi è inequivocabile. Inappellabile
come una sentenza di Cassazione. Incontrovertibile, come la prova che
una volta per tutte chiude il giallo della chioma di Silvio Berlusconi.
Quei capelli, ora possiamo dirlo senza se e senza ma, non esistono.
Berlusconi è calvo.
Al di là di bandane, trapianti, trucchi di scena o ritocchi al
computer, l’uomo di 75 anni che scende da un aereo privato e in
compagnia dell’onorevole Mariarosaria Rossi, già ospite delle «cene
eleganti», si ritira nei suoi possedimenti di villa Certosa, può
serenamente iscriversi all’esercito di 11 milioni di italiani (fonte
Hair Research Foundation) afflitti da alopecia androgenetica. E quindi
pelati. Come chi scrive.
UN SEGRETO BEN PROTETTO - Viene così a conclusione
una lunga storia cominciata con la discesa in campo del Cavaliere e che
tra alti e bassi ha accompagnato per quasi vent’anni la sua carriera
politica. La chioma compatta, curata e colorita esibita nelle
apparizioni televisive dei primi Anni 90 (SILVIO BERLUSCONI, SFOGLIA L’ALBUM PRIVATO)
aveva destato sospetti fin dall’inizio, ma cosa si nascondesse sotto
quella cotonatura era uno dei segreti meglio custoditi della Seconda
Repubblica. Già nel 1994, per risolvere il mistero, Oggi aveva
interpellato il paladino della lotta alla calvizie Cesare Ragazzi. Dopo
un esame condotto a distanza, lo specialista aveva pronunciato un
verdetto, che riletto anni dopo si rivela in tutto il suo contenuto
profetico: «Avrà 3 o 4 mila capelli», disse Ragazzi, «circa 35 mila in
meno di una capigliatura normale. Nasconde la piazza con un abile
riporto e tutti i giorni utilizza una speciale lacca per ottenere
l’effetto cotonato». Da Forza Italia e Mediaset filtrarono poche
indiscrezioni sulle sedute di lampada per scurire il cuoio capelluto e
sulle ripetute applicazioni di tinture rossicce per scurire i capelli
bianchi.
LA BANDANA RIVELATRICE - Dettagli importanti, che
però non permettevano di chiarire il miracolo tricologico messo in scena
quotidianamente da Berlusconi. Il chiacchiericcio si protrasse per
circa un decennio, finché nell’agosto 2004 Silvio non apparve in Costa
Smeralda con l’ormai leggendaria bandana. In principio fu scambiato per
un eccesso di giovanilismo, poi si capì che il copricapo serviva a
proteggere un trapianto di capelli, presi dalla nuca e riposizionati
sopra la fronte. L’opera di rimboschimento venne ripetuta anche l’anno
successivo, ma ancora non si capiva come la chioma dell’allora premier
potesse apparire così folta e compatta. Finché nell’estate 2008, in
piedi sul pontile di Villa Certosa per salutare la figlia Marina in
partenza sul suo yacht, Silvio venne colpito dalla luce radente
dell’alba. Così radente che lo rasò a zero. Era evidente quindi
l’esistenza di un trucco. Lo rivelò a Oggi il tricologo
Vincenzo Gambino, che lavorando sul sosia del Cavaliere Maurizio
Antonini, ricreò la caratteristica capigliatura dal colore uniforme e
dai contorni perfettamente definiti, da omino del calciobalilla.
LA SCOPERTA DEL “COVER UP” - Il segreto che
resisteva dal debutto in politica di Silvio aveva finalmente un nome:
cover up. Il termine che in gergo giornalistico giudiziario allude
all’insabbiamento di un’indagine, nel linguaggio tricologico è riferito
all’uso di una polvere magica, detta comunemente fibrina. Sparsa sulla
testa, la sostanza a base di microfibre di cheratina ha due funzioni.
Una parte si deposita sulla superficie lucida del cuoio capelluto e lo
colora provocando un effetto di riempimento. L’altra rimane sospesa e
aiutata dalla carica elettrostatica di uno spray che fa rizzare i
capelli in testa, forma un reticolo di filamenti che danno l’impressione
di una chioma più fitta. A quel punto serve solo una spruzzata di lacca
per fissare il risultato. Berlusconi, in più, ha sempre aggiunto il
tocco finale, affidato a un’estetista di fiducia che passava con una
matita per definire con estrema precisione il perimetro della
capigliatura. È chiaro però che il cover up non può fare miracoli. La
realtà alla fine si impone sull’artificio. E di Silvio che scende
dall’aereo con una delle più avvenenti onorevoli della scuderia azzurra,
si può davvero dire che il lupo ha perso il pelo. E nient’altro.
Giuseppe Fumagalli
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